Paura, Ansia, Panico e Fobie

“Ansietà e paura producono energia. Dove indirizziamo questa energia influenza in modo considerevole la qualità della nostra vita.

Concentratevi sulla soluzione, non sul problema”  

Walter Inglis Anderson

Che cos’è l’ansia?

Il termine ansia deriva dal latino angĕre, che significa stringere. Per ansia si intende  uno stato emotivo  spesso  accompagnato da  una sensazione di tensione psicofisica, di preoccupazione, di inquietudine che talvolta sconfina nella paura. L’ansia però non sempre è patologica.

Ansia Fisiologica (sana) o Ansia Patologica?

Si distingue l’ansia sana o fisiologica da quella patologica. Quando parliamo di un’ansia sana ci riferiamo a quello stato di tensione   psicologico e fisico che comporta  un’attivazione generalizzata di tutte le risorse dell’individuo funzionali  ad attuare  comportamenti utili all’adattamento. In tal caso essa è diretta verso uno stimolo realmente esistente,  che si connota come una situazione difficile da affrontare e inusuale nelle nostre giornate quotidiane, pertanto, viviamo la situazione con un’attivazione fisiologica ed emotiva. Avere uno stato di attivazione quando dobbiamo sostenere o affrontare una situazione nuova rientra nella sfera dell’ansia sana in quanto la persona è investita emotivamente da quello che sta per affrontare, come può essere, per esempio, sostenere un’esame importante per la nostra carriera o aver paura per l’esito di un esame medico.

L’ansia risulta patologica, invece,  quando diventa limitante, ovvero quando i nostri comportamenti e le nostre scelte vengone mosse in funzione dell’ansia. Nello specifico, quando iniziamo a non scegliere più secondo quello che ci piace o vorremmo fare ma sono le nostre paure e le nostre ansie a dettare quello che facciamo o come ci comportiamo. In quelle situazioni non siamo più noi a scegliere ma la nostra ansia. Questo innesca comportamenti e atteggiamenti di rinuncia o di evitamento di quelle situazioni  che, per noi, sono diventate  ansiogene. Tutto questo ci fa sperimentare una sensazione di disagio considerevole  e di preoccupazioni per il futuro, vissuto come tempo incerto e fuori dal nostro controllo.

L’ansia patologica, a volte,  è vaga, non sempre ha  una precisa causa riconoscibile. Essa può riguardare specifici oggetti o eventi,  riferirsi ad un futuro imminente, oppure alla possibilità di eventi più o meno lontani. Può accompagnare altri problemi psicologici e psichiatrici, nonché  conflitti irrisolti della persona che ne è affetta.

Quali sono le cause?

Le cause dell’ansia non sono ancora del tutto chiarite. Tuttavia, si è concordi nell’affermare che vi sia l’implicazione di diversi fattori che concorrono l’uno con l’altro nel dare origine al disturbo. Fra questi ricordiamo, i fattori ereditari, quelli biologici e inconsci.

Quali sono i sintomi?

L’ansia è caratterizzata da sintomi generali, psicologici e legati all’attivazione del sistema nervoso autonomo, definiti come disturbi neurovegetativi.

sintomi generali dell’ansia possono essere:

Senso di paura e di pericolo imminente, paura di morire, paura di perdere il controllo, paura di impazzire, evitamento, tensione interna soggettiva, incapacità di rilassarsi, apprensione, ipervigilanza, inquietudine.

sintomi psicologici, invece, possono essere:

preoccupazioni eccessive per questioni secondarie, irritabilità ed impazienza, difficoltà a concentrarsi e scarsa attenzione, depersonalizzazione, derealizzazione, disturbi della memoria, disturbi del sonno.

Tra i sintomi neurovegetativi troviamo:

difficoltà di respirazione, senso di oppressione toracica, Fame d’aria (dispnea), respiro accelerato, sensazione di testa leggera, vertigini, sensazione di instabilità e mancato equilibrio, svenimento imminente, formicolio in diverse parti del corpo, vampate di calore o di freddo, sensazione di soffocamento, difficoltà di deglutizione, sensazione di “nodo in gola”, bocca secca, battito cardiaco accelerato o non regolare, sudorazione eccessiva, senso di debolezza e stanchezza, tensione muscolare, tremori, minzione frequente, diarrea.

La manifestazione dei sintomi dell’ansia varia  da individuo ad individuo, sia sulla tipologia dei  sintomi che si presentano, sia sull’intensità con il quale insorgono.

Come intervenire?

Quando l’ansia è patologica è opportuno richiedere l’intervento di uno specialista che possa individuare  l’eventuale corretto intervento da fare.

Intervenire per tempo permette alla persona di ritrovare più rapidamente il suo equilibrio  psicofisico e quindi la possibilità di tornare a scegliere per sè in piena libertà e non mosso dall’ansia.

Inoltre, un intervento tempestivo protegge la persona da un eventuale  cronicizzazione dei sintomi  e dall’invasione  del disagio in più sfere  delle propria vita.

Gli interventi prediletti per l’ansia sono la psicoterapia, e talvolta la combinazione della  psicoterapia con una terapia farmacologica.

Solitamente la combinazione dei due trattamenti si ha quando c’è una cronicizzazione di lunga data dei sintomi ansiosi e quindi un forte disagio  per l’individuo.

E’ possibile intervenire sui sintomi dell’ansia con l’integrazione dell’approccio sistemico-relazionale con la terapia EMDR. 

La terapia EMDR permette di desensibilizzare ed elaborare gli eventuali traumi, ovvero le brutte sensazioni ed emozioni sperimentate e rimaste vive dentro di noi. Per esempio, avere un brutto attacco di panico in treno  che ci provoca uno stato di agitazione al solo pensiero di doverlo riprendere.  Avere un attacco di panico è di per sè già un evento traumatico. Elaborando il momento traumatico, la nostra mente viene liberata da quelle brutte e spiacevoli sensazioni che oggi ci mettono in condizione di evitare di prendere il treno. Inoltre,   si  lavora anche sugli   “eventi generatori” di quello stato ansiosio, proprio lì, dove si è creata la ferita in origine, che non necessariamente, in questo caso, è il treno. Contemporaneamente, con gli strumenti dell’approccio sistemico-relazionale, si interviene  sul miglioramento dell’ansia all’interno delle relazioni sociali in cui siamo immersi.

L’integrazione dei due approcci risulta efficace in quanto affronta la problematica a 360 gradi permettendo all’individuo di riappropriarsi del suo benessere in tutte le sue sfaccettature.

Ricevo presso:

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