Bassa Autostima
“Non puoi avere rispetto per te stesso se hai paura di essere ciò che sei”
Amber Heard
Che cos’è l’autostima?
Per autostima si intende la valutazione che la persona dà di se stessa, ovvero il valore che si attribuisce come persona.
Questa valutazione varia tra due estremi: uno positivo ed uno negativo.
L’autostima comprende: la soddisfazione di sé, l’intima consapevolezza del proprio valore e la fiducia nella propria capacità di svolgere un determinato compito.
Stimare noi stessi significa non mettere in discussione la nostra importanza e, di conseguenza, essere capaci di assumersi responsabilità nei confronti degli altri.
Il rispetto per noi stessi, per i nostri bisogni, emozioni, capacità, aiuta ad entrare in un rapporto costruttivo con gli altri. Se questo rispetto manca (bassa autostima), anche il rapporto con gli altri ne viene profondamente condizionato.
Chi ha bassa autostima, solitamente, sperimenta:
- Una scarsa fiducia in sé stesso e nel mondo
- Una difficoltà ad ascoltarsi e di individuare obiettivi realistici e coerenti con le proprie aspirazioni
- La tendenza a dipendere dagli altri per ciò che riguarda la definizione del valore come persona e delle capacità
- Una ricerca continua del consenso degli altri, uno scarso spirito di iniziativa ed una scarsa disponibilità a rischiare
- La tendenza a reagire d’impulso
- La mancanza di un progetto di vita personale
- Una vulnerabilità ai disturbi d’ansia e uno stile comportamentale passivo
Tutti questi elementi possono contribuire al mantenimento di un basso livello di autostima.
All’opposto chi ha un’autostima eccessiva si mostra come una persona orgogliosa, estremamente testarda e sicura di sé. Come conseguenza è incapace di vedere i propri errori e gli eventuali comportamenti alternativi; in questo caso si parla di autostima ipertrofica.
Nei casi estremi diventa presunzione, disprezzo per l’altro, superiorità; caratteristiche che ritroviamo nel disturbo narcisistico di personalità o in generale nel narcisismo.
In alcuni casi può accadere che la bassa autostima sia mascherata da atteggiamenti sprezzanti, altezzosi e arroganti, tali, da compensare la scarsa fiducia e credenza in sè stessi, pertanto, ciò che osserviamo esternamente non è coerente con la realtà e i reali vissuti che la persona prova.
Tra i fattori di rischio per la bassa autostima troviamo:
- Episodi di trascuratezza e/o abbandono nell’infanzia/adolescenza
- Ripetute critiche da parte delle figure di riferimento
- Esperienze di esclusione/bullismo (a casa o a scuola)
- Appartenenza a gruppi sociali o etnici minoritari
- Episodi di mobbing/isolamento/svalutazione sul posto di lavoro
- Eventi traumatici
- Stress prolungato
Inoltre anche la personalità, essendo un aspetto strettamente associato all’autostima, può costituire un importante fattore di vulnerabilità.
L’autostima si costruisce nel tempo con le esperienze quotidiane e di vita che ogni individuo intraprende sia a livello individuale sia in merito ad alcuni aspetti sociali ed ambientali. Risulta impossibile tralasciare come gli aspetti “familiari” incidano sull’idea di sé.
Le esperienze familiari e il ruolo che ogni individuo assume nella propria famiglia tendono ad influenzare il nostro comportamento nelle future relazioni. Pensiamo, ad esempio, ad un figlio definito dalla famiglia come “incapace” e che , probabilmente, questa idea di sè, lo accompagnerà nella vita di tutti i giorni.
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